Candidosi: sintomi, cause e rimedi
29 Giugno 2019
Allergie da pollini
23 Aprile 2020

Un intestino sano dovrebbe contenere l’85% di fermenti lattici, microrganismi in grado di modificare positivamente l’equilibrio della flora batterica.

I fermenti lattici producono, a partire dai carboidrati, acido L – LATTICO e ACETICO, sostanze acide che abbassano il pH ambientale in modo da sfavorire la proliferazione di agenti batterici patogeni. Questa attività è possibile solo se i fermenti lattici sono numerosi e ben fissati alla mucosa intestinale, sottraendo spazio vitale agli agenti patogeni.

Quando diminuisce il numero di batteri vantaggiosi, l’equilibrio della microflora batterica si altera e viene a crearsi la “DISBIOSI INTESTINALE” e si assiste ad una iperproliferazione di patogeni a livello intestinale. Tali microorganismi sono particolarmente pericolosi, in quanto potenzialmente capaci di colonizzare altre aree corporee.

La DISBIOSI INTESTINALE se prolungata provoca:

  • STANCHEZZA cronica, problemi DIGESTIVI, ALLERGIE alimentari
  • DIARREA, NAUSEA, FLATULENZA, fino ad arrivare a COLITI ed ENTEROCOLITI, DIVERTICOLI, MORBO DI CROHN, TUMORI DELL’APPARATO DIGERENTE.
  • aumenta il tempo di stasi del materiale fecale nell’intestino, causando l’alterazione di varie sostanze nutritive.
  • può verificarsi anche una compromissione della permeabilità intestinale, di conseguenza, possono svilupparsi allergie e malattie autoimmuni: a causa dell’alterata permeabilità, determinate molecole possono essere assorbite e riconosciute come estranee dal sistema immunitario, che reagisce scatenando reazioni allergiche o vere e proprie malattie autoimmuni

La DISBIOSI INTESTINALE è una delle cause principali di:

  • disturbi della PELLE
  • INFEZIONI MICOTICHE VAGINALI
  • INFEZIONI BATTERICHE DELLE VIE URINARIE

Le cause della disbiosi sono numerose:

  • diete con poche fibre e molti cibi raffinati;
  • pasti troppo rapidi e scarsa masticazione.
  • Ritmi di vita irregolari e frenetici, con alterazioni della frequenza e della consistenza dei pasti.
  • Vita sedentaria e stress psicofisici.
  • Abuso di farmaci (analgesici, sonniferi, antidepressivi, lassativi).
  • Anche gli inquinanti contenuti nei cibi (coloranti, solventi, ormoni, pesticidi ecc.) influenzano negativamente la stabilità della microflora intestinale.

Cura della disbiosi
In presenza di disbiosi, il trattamento di prima scelta prevede la somministrazione di PROBIOTICI, microrganismi vivi che si dimostrano in grado quando vengono ingeriti, di mantenere o migliorare la flora batterica intestinale, e/o di PREBIOTICI, sostanze che arrivano indigerite nel colon, dove sono fermentate dalla flora batterica locale. I metaboliti che si vengono a formare forniscono così elementi nutritivi utili per la crescita delle specie batteriche benefiche.

Probiotici: cosa sono
I probiotici sono microrganismi vivi in grado, quando vengono ingeriti, di mantenere o migliorare la flora batterica intestinale. Affinché si possa parlare di probiotici, e non di semplici fermenti lattici, questi microrganismi devono:

  • essere vivi e biochimicamente attivi;
  • essere di provenienza intestinale
  • essere assolutamente sicuri per l’impiego nell’uomo senza causare effetti collaterali specialmente in pazienti debilitati o immunocompromessi
  • resistere all’azione dell’acido gastrico e della bile;
  • aderire all’epitelio intestinale;
  • produrre sostanze antimicrobiche contro i patogeni;
  • conservare la loro vitalità all’interno del tubo digerente.

Probiotici: meccanismo d’azione
In probiotici svolgono le seguenti azioni:

1. MIGLIORAMENTO DELLA NATURALE FUNZIONE DELLA BARRIERA GASTROINTESTINALE forniscono una barriera fisica, conosciuta come “colonization resistance”

2. MODULAZIONE DEL RISPOSTE IMMUNITARIE LOCALI E SISTEMICHE.
La somministrazione di probiotici è in grado di:

  • aumentare la produzione di anticorpi e stimolare la produzione di IgA, pertanto limitare la colonizzazione batterica legandosi con la loro antigeni
  • limitare il rilascio di interleuchine e citochine (sostanze prodotte in risposta all’infiammazione da parte dell’intestino) contribuendo a mantenere l’omeostasi intestinale. Essi possono modulare la risposta immunitaria, migliorando le attività dei macrofagi e cellule NK, che regolano il fattore nucleare-kB (NF-kB), inducendo l’apoptosi delle cellule T, e ridurre la secrezione di fattori proinfiammatori.

3. ANTAGONISMO DI AGENTI PATOGENI
Alcuni probiotici possono direttamente antagonizzare batteri patogeni o la loro crescita tramite espressione di fattori antimicrobici quali acidi grassi a catena corta (SCFA) e”batteriocine” .

SCFA può interrompere le membrane esterne di patogeni gram-negativi come ad esempio E. coli enteroemorragica, P. aeruginosa, e S. typhimurium, provocando l’inibizione della crescita degli agenti patogeni.

Le Batteriocine possono sia rendere permeabile la membrana dei batteri gram-negativi, che interferire con la sintesi della parete cellulare e causare la formazione di pori, provocandone la rottura.

I probiotici possono diminuire il pH luminale, creando così un inospitale ambiente per gli agenti patogeni.

I batteri probiotici possono formare comunità complesse, note come biofilm, una caratteristica che permette loro di resistere alle condizioni ambientali. Una caratteristica principale del biofilm è la formazione di una matrice polisaccaridica extracellulare, che aiuta a fornire protezione contro gli antibiotici ed enzimi.

Probiotici: indicazioni
I Probiotici sono indicati in:

  • prevenzione della diarrea dopo terapia con antibiotici
  • dopo episodi di diarrea acuta a causa di intossicazione e infezioni
  • se si è in presenza di intolleranza al lattosio (la presenza di lattosio non degradato nell’intestino tenue richiama acqua dalle cellule circostanti; dal lattosio non trasformato si formano diversi acidi e CO2, l’insieme di queste reazioni comporta diarrea e malessere generale). I probiotici convertono il LATTOSIO in ACIDO LATTICO fornendo le lattasi; producono acido L- LATTICO e ACETICO, abbassano il pH ambientale in modo da sfavorire la proliferazione di agenti batterici patogeni
  • se si è in presenza di colite o cattiva digestione associata a dispepsia o meteorismo, colon irritabile, diverticoli, infiammazione intestinale, allergie alimentari
  • nelle infezioni a carico dell’apparato urinario o genitale, come cistiti e vaginiti (es. da Candida), specie se recidivanti

Probiotici principali
I principali microrganismi PROBIOTICI sono rappresentati da:

  1. gruppo dei BATTERI LATTICI: specie batteriche comprese nel genere Lactobacillus (L. REUTERII, L. Acidophilus, L. Sporogenes, L. Rhamnosus), sono presenti nell’uomo nella cavità orale, intestino, soprattutto dei lattanti, e in vagina; fermentano gli zuccheri.
  2. gruppo dei BIFIDOBATTERI presenti nell’ intestino dell’uomo e dell’animale (B. Bifidum, B. Longum, B. Infantis).

Iscriviti ora alla nostra Newsletter!